Nasa-Voyager 1: per la prima volta una sonda oltre il sistema solare

Oltre il sole, oltre i confini del sistema solare, laggiù, dove finora nessun altra navicella si è mai spinta. A superare le colonne d'Ercole del cielo sarà la sonda Voyager 1 della Nasa, che da 33 anni è in orbita, esattamente dal 5 settembre 1977.

Dopo aver oltrepassato il sole, spingendosi fino a 11 miliardi di miglia di distanza dalla nostra stella, Voyager 1 è pronta per tuffarsi nel 'mitico' spazio interstellare. Come un Ulisse del cielo, la navicella si trova infatti ai confini dell'eliosfera, la bolla di gas ionizzato emessa dal sole e che avvolge interamente il nostro sistema planetario, proteggendolo come uno scudo magnetico dai raggi cosmici.

Proprio oltre l'eliosfera si estende lo spazio interstellare. Secondo gli studiosi del California Institute of Technology di Pasadena, nel 2004 Voyager ha superato una zona un po' particolare e turbolenta, la termination shock. Qui le particelle emesse dal vento solare, che solitamente viaggiano ad una velocità supersonica, subiscono una sorta di rallentamento a causa del vento interstellare, che aleggia nella regione.

Superato questo scoglio, grazie alla strumentazione a bordo della sonda, gli scienziati hanno calcolato che quando le particelle si scontrano con la navicella alla stessa velocità di crociera della sonda, allora il vento solare è fermo. Ed è così anche oggi.

Ma come succede per la maggior parte delle grandi imprese, ci vorrà ancora del tempo. Secondo le stime saranno necessari quattro anni prima che Voyager 1 entri definitivamente nello spazio interstellare. E una volta riuscita, avrà inizio una nuova fase in cui la densità delle particelle calde diminuirà drasticamente e aumenterà la densità di quelle fredde.

Piccola curiosità. Viste le distanze coperte e le ambizioni legate a Voyager 1, la sonda trasporta un disco d’oro per grammofono, il Voyager Golden Record, che contiene informazioni sulla nostra Terra, sulla sua posizione nell'universo, sul codice binario. Inoltre, riporta anche un messaggio registrato dall'allora presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, insieme ad una selezione di suoni e immagini della civiltà umana. Una sorta di testamento della nostra specie, inviato ad ignoti destinatari dell'universo.

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