Google Nexsus S va nello spazio

Sette involucri di styrofoam, generalmente utilizzati come contenitori termici per la birra, sono stati utilizzati per mandare ai limiti della nostra atmosfera altrettanti telefoni Nexux S (Samsung GT-i9020), montati in modo tale da riprendere lo spazio con la telecamera in dotazione.

Nexus S è lo smartphone di Google dotato di Android 2.3, che monta un processore Cortex A8 Hummingbird da 1 GHz, ed è fornito di display multi touch da 4 pollici, oltre che di una fotocamera da 5 megapixel.

L'ascesa è stata possibile grazie a palloni aerostatici riempiti d'elio. Non è il primo caso di riprese ad alta quota effettuate con mezzi "fai-da-te", ma quando Google scende in campo (portandosi dietro il tanto atteso Nexus S) è facile capire il perchè se ne chiacchieri.

Il team del progetto Nexus S è composto da ingegneri di Google e studenti provenienti dall'Università della California di Santa Cruz. Lo scopo è principalmente quello di testare i Nexux S in situazioni di quasi-vuoto e temperature estremamente rigide.
A bordo sono stati montati accelerometri, giroscopi e bussole, per calcolare le forze sperimentate dal carico. I Nexus S sono anche dotati di un programma di realtà aumentata, chiamato SkyMaps, che sovrappone una mappa celeste alle riprese della telecamera, per mostrare posizione e orientamento del telefono.

Per seguire i palloni sonda sono stati montati dei GPS, dei trasmettitori radio e un'antenna che invierà dati in tempo reale relativi ad altezza e posizione.

Dopo tre ore dal lancio, i palloni sonda hanno iniziato ad esplodere. Molti di essi sono saliti per oltre 32.000 metri, e la discesa ha richiesto circa 20-30 minuti grazie a piccoli paracadute arancioni, che hanno garantito un atterraggio morbido.

Tutti i telefoni sono stati recuperati, tranne uno, la cui sorte è ancora sconosciuta. Sono risultati funzionanti, nonostante il viaggio e le temperature sperimentate, tanto che si stanno già pianificando lanci futuri.

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