Venere: la Nasa studia una nuova missione

Venere torna a far parte dei piani della Nasa. Dopo oltre 20 anni di completo abbandono, il pianeta torna al centro dell'interesse, al punto che si pensa di indagarne la superficie da vicino. Come?


Inviando robot di terra, aerei, ma anche inviando un equipaggio. Geoffrey A. Landis, ricercatore pesso il NASA John Glenn Research Center in Ohio ha motivato il perchè della ripresa dell'interesse per il pianeta: "Di recente c'è stata una rinascita nel guardare le proposte per studiare Venere". E spiega: "Una buona ragione riguarda il fatto che c'è stato un rinnovo dell'interesse per lo studio delle atmosfere e dei climi dei pianeti".

Ricordiamo che Venere è il pianeta più simile alla Terra per dimensioni, per cui "conoscerne meglio l'atmosfera può aiutarci a saperne di più su l'atmosfera e sul clima della Terra".

La Nasa prevede di tenere la sua prima riunione per discutere le potenziali nuove missioni su Venere proprio in questi primi giorni di agosto. L'ultima missione su Venere è quella risalente al 1898, quando gli Stati Uniti inviarono la sonda Magellano. Dopo, altre sonde Nasa volarono sui cieli venusiani ma il pianeta fu utilizzato solo per i "pit-stop" sulla strada per altri pianeti del sistema solare.

Attualmente, l'Agenzia spaziale europea dispone di un orbiter chiamato Venus Express, mentre il Giappone ha lanciato il veicolo spaziale Akatsuki lo scorso maggio.

Nonostante la motivazione e il rinnovato interesse per Venere, sarà difficile portarvi l'uomo, a causa delle avverse condizioni. La temperatura della sua superficie, infatti, è davvero infernale, circa 870 gradi Fahrenheit (465 gradi Celsius), mentre la pressione atmosferica è circa 90 volte quella della Terra.

Spiega Landis: "Venere è così ostile che noi esseri umani non possiamo sbarcarvi in qualsiasi momento del futuro prossimo". Ma gli scienziati non si fermano certo davanti alle prime difficoltà. Hanno infatti una tecnica nella manica che potrebbe consentire all'uomo di esplorare virtualmente Venere attraverso una sonda telecomandata situata dentro una navicella spaziale orbitante.

Le vie della scienza e dell'astronomia sono infinite.

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