Le creste dei dinosauri erano richiami sessuali

Primi esempi di segnali erotici della storia: le femmine si facevano corteggiare da chi le aveva le più belle e forti

MILANO – Il ptenarodonte, esemplare di pterosauro, un rettile alato che con le sue ali aperte raggiungeva le dimensioni di un elefante, stupiva le femmine con la sua cresta alzata, urlando e danzando nell’aria per farsi riconoscere. I pelicosauri, dinosauri dotati di una enorme vela dorsale (come quella del dimetrodonte), venivano scelti dalle loro compagne a seconda di forma, grandezza, colore e imponenza della loro schiena, colpendo l’interesse delle loro femmine proprio come il pavone fa aprendo la sua coda variopinta. Questi e altri comportamenti sono stati studiati dai ricercatori australiani e inglesi che raccontano come quelli di questi dinosauri possano essere considerati i primi veri segnali sessuali della storia degli esseri viventi vertebrati.


LA RICERCA – Gli studiosi dell’università della Western Australia e degli atenei britannici di Hull e Portsmouth hanno messo a confronto le dimensioni di creste e di vele dorsali nella fase del corteggiamento e della vita normale, e hanno evidenziato sostanziali differenze tra i due momenti. I dorsi degli animali si gonfiano e crescono, diventando imponenti, proprio nel momento del gioco per la conquista sessuale, sia che si tratti di rettili alati che di vertebrati a terra. Per questo motivo il ricercatore australiano Joseph Tomkins spiega: «Le vele del pelicosauro sono il primo esempio conosciuto di tratti sessuali secondari tra i vertebrati» e, in particolare, «la vela dorsale del dimetrodonte è in assoluto nel mondo animale tra i più grandi segnali sessuali».

EVOLUZIONE – Con il passare delle generazioni, gli stessi studiosi hanno evidenziato come questi segnali sessuali siano cresciuti smisuratamente e come in alcuni esemplari si possano trovare vele dorsali e creste di dimensioni maggiori della stessa struttura ossea del rettile primordiale. Tra i pterosauri, per esempio, si trovano anche creste di 5 volte più grandi dello scheletro

tratto da: http://www.corriere.it/

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