Pulce d'acqua: ha 8 mila geni in più dell'uomo

È un microscopico crostaceo, apparentemente del tutto anonimo, ma molto speciale. Il suo genoma è stato appena sequenziato e ha rivelato sorprendenti novità. È la pulce d'acqua o 'Pulex Daphnia'.

Oltre ad essere il primo crostaceo di cui è stato sequenziato il genoma, il minuscolo esserino, il cui aspetto è simile a quello di un gamberetto, vanta ben 31 mila geni, una cifra immensamente grande, che supera del 25% quella dell'uomo, ma anche quella di tutti gli esseri invertebrati analizzati finora.

Perché è così importante? Secondo gli esperti, lo studio dei geni che la pulce ha in comune con l'uomo, potrebbe aiutare a comprendere come gli esseri umani rispondono alle minacce ambientali.

La pulce d'acqua, infatti, è in grado di trasformarsi in risposta alle sollecitazioni esterne. Ad esempio, può sviluppare spine, caschi o denti sul collo per difendersi dai predatori. Inoltre, secondo gli scienziati che hanno partecipato al progetto di sequenziamento, il gran numero di geni sarebbe proprio alla base di tali capacità.

Ora che gli scienziati sanno a che cosa somiglia il suo genoma, potranno cominciare a studiare gli effetti dell'ambiente sulla salute umana. Ne è convinto anche James E. Klaunig, presidente del dipartimento di salute ambientale dell'Indiana University, secondo cui la pulce d'acqua aiuterà gli scienziati a capire come i fattori ambientali possano influenzare i processi cellulari e molecolari negli animali.

Ancora un'altra sorpresa. Oltre un terzo dei geni della pulce non sono mai stati visti in nessun altra creatura e sono del tutto 'inediti' per il mondo scientifico. 'Tutto questo può aiutare gli scienziati a capire come gli organismi, compreso l'uomo, siano in grado di rispondere ai cambiamenti che avvengono nei loro ambienti', ha detto Joseph Shaw, co-autore e della ricerca e un biologo presso l'Indiana University's School of Public and Environmental Affairs.

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