Mettiamo a nudo le galassie a spirale con VLT

IL VLT dell’ESO ha veramente messo a nudo sei magnifiche galassie a spirale. Le immagini sono state ottenute in luce infrarossa e permetteranno di capire meglio la formazione e l’evoluzione di questo tipo di galassie.

HAWK-I non è un aereo superveloce o avveniristico, ma “solo” la nuovissima e potentissima “camera” del VLT dell’ESO. Essa è sensibile alla luce infrarossa, ossia è in grado di evidenziare la polvere oscura che si annida nelle braccia a spirale delle galassie e darne una visione perfettamente chiara e nitida.

Le sei galassie osservate recentemente sono splendidi esempi di galassie a spirale e permettono di studiare in dettaglio le differenze che le caratterizzano. Vediamole una per una.


La prima è la galassia NGC 5247, dominata da due enormi braccia, e si trova a 60-70 milioni di anni luce da noi nella costellazione della Vergine. Essa si presenta con una perfetta vista frontale.

La seconda è la Messier 100, anche nota come NGC 4321, scoperta già nel diciottesimo secolo. Essa è un bellissimo esempio di galassia a struttura complessa, dove le braccia sono chiaramente definite, e si trova nella Chioma di Berenice.

La terza è la NGC 1300, dove le braccia partono da una nitidissima barra centrale. Essa è considerata un vero prototipo e si posiziona a 65 milioni di anni luce, nella costellazione dell’Eridano.

La quarta immagine si riferisce alla NGC 4030, posta a 75 milioni di anni luce, nuovamente nella Vergine. Nel 2007 l’astronauta-astrofilo giapponese Takao Doi individuò in essa una supernova che pareggiò, per un breve periodo, la luminosità dell’intera galassia.

La quinta, NGC 2997, dista solo 30 milioni di anni luce nella costellazione dell’Antlia (Macchina Pneumatica). Essa è la più brillante di un gruppo di galassie dello stesso nome appartenenti al Superammasso Locale. Il nostro gruppo locale, di cui fa parte la Via Lattea, appartiene allo stesso Superammasso.

L’ultima, ma non meno importante, è la bellissima NGC 1232, posta nella costellazione dell’Eridano a 65 milioni di anni luce. Una sua immagine in luce visibile fu una delle prime ottenuta dal VLT.

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