Un buco bianco nel lavello di casa

Per studiare la fisica non servono costosi acceleratori di particelle. Sembra infatti che l’acqua che sgorga dal rubinetto e colpisce il lavello sottostante si comporti esattamente come un buco bianco, l’ opposto del buco nero.

Un buco nero è composto da una densa concentrazione di massa circondata da un campo gravitazionale estremamente potente. Alla sua attrazione non sfugge nulla, luce compresa. Un buco bianco si comporta teoricamente al contrario: sprigiona massa senza lasciarne entrare. Ma un buco bianco al momento esiste solo nella teoria, quindi il suo comportamento non è stato ancora osservato.

Quando l’acqua colpisce il fondo di un lavabo, fluisce verso l’esterno in tutte le direzioni. A una certa distanza dal punto dove l’acqua colpisce il lavandino, il liquido in uscita decelera rapidamente e si accumula prima di continuare il suo flusso verso l’esterno, creando una dorsale ad anello

I fisici hanno precedentemente sospettato che le increspature che potrebbero sorgere al di là del crinale e viaggiare verso di essa non dovrebbero essere in grado di andare oltre la cresta. Questo perchè al confine l’acqua scorre verso l’esterno a velocità massima e le increspature potrebbero viaggiare verso l’interno senza avere un reale progresso in avanti. Per cui, questo rende il crinale dell’anello come l’orizzonte degli eventi di un buco bianco.

Tutto questo è stato confermato dal team del Germain Rousseaux, dall’ Università di Nizza in Francia.

Invece di guarda una goccia d’acqua, gli scienziati hanno usato dell’ olio viscoso. Hanno inserito poi un ago nel percorso di propagazione del fluido ed hanno notato che dal punto d’impatto si formava una perturbazione a forma di V. L’angolo d’apertura dipende dalla velocità relativa del fluido e delle creste. La squadra dopo aver effettuato le dovute rilevazioni ha constatato che le velocità sono effettivamente uguali, il che impedisce alle increspature di ritornare verso il centro, creando così un esempio di un orizzonte degli eventi di un buco bianco. Hanno poi scoperto che tra la cresta ed il punto d’impatto, il fluido scorre più veloce della velocità di propagazione, per portare rapidamente il fluido verso l’esterno, come dovrebbe teoricamente comportarsi un buco bianco.

Daniele Faccio dell’ Heriot-Watt University di Edimburgo, Regno Unito, che ha recentemente utilizzato il laser per simulare un orizzonte degli eventi , dice che lo studio di buchi bianchi e nero è in grado di fornire intuizioni della fisica riguardo questi oggetti “esotici”. Ad esempio, nel 1974, Stephen Hawking ha dimostrato matematicamente che un orizzonte degli eventi deve irradiare luce. [ndr: ed ultimamente lo ha anche dimostrato]

I nostri telescopi non sono abbastanza sensibili per confermare questo, ma gli esperimenti analogici come Rousseaux potrebbero contribuire a rivelare il meccanismo fisico per la radiazione, che resta poco chiaro.

Fonte, traduzione e adattamento

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