Su Titano piove la “vita” ?

Un esperimento eseguito in laboratorio ha simulato gli strati atmosferici superiori di Titano e ha trovato che proprio in questi si potrebbero formare le molecole necessarie alla vita. La pioggia le porterebbe poi al suolo.


Ricercatori dell’Università dell’Arizona a Tucson sono riusciti per la prima volta a produrre, in un ambiente privo di acqua, una straordinaria varietà di molecole organiche complesse, compresi aminoacidi e nucleotidi, i più importanti ingredienti della vita biologica. La cosa veramente interessante è che all’interno della camera in cui si è svolto l’esperimento, si è ricreato l’ambiente della parte esterna dell’atmosfera di Titano. In particolare i nucleotidi scoperti comprendono le cinque basi che sulla Terra permettono di costruire il materiale genetico del DNA e RNA, ossia la citosina, l’adenina, la timina, la guanina e l’uracile. Gli aminoacidi sono invece la glicina e l’alanina, mattoni fondamentali per ottenere le proteine.

I risultati non solo suggeriscono che l’atmosfera di Titano potrebbe essere un importante serbatoio di molecole organiche prebiotiche, ma offrirebbero una nuova prospettiva per l’origine della vita sulla Terra. Invece che nel “celebre” brodo primordiale, i primi ingredienti potrebbero essere “piovuti” dal cielo, partendo dagli strati nebbiosi più alti.

Vale la pena ricordare che Titano è l’unico satellite del Sistema Solare che possieda una spessa atmosfera. Essa si estende verso lo spazio esterno molto di più che quella terrestre, in quanto la gravità del corpo celeste è assai più debole della nostra. Tuttavia, l’atmosfera di Titano è molto più spessa di quella terrestre. La pressione sulla superficie del satellite equivale alla nostra a una profondità di cinque metri sotto il mare. D’altra parte, però, l’atmosfera di Titano è quella più simile a quella terrestre di tutto il Sistema Solare. Non per niente, Titano è chiamato “la Terra congelata nel tempo”, proprio perché rappresenta piuttosto bene ciò che si pensa la Terra sia stata nei tempi primordiali del Sistema Solare.

A mano a mano che le osservazioni dallo spazio analizzavano l’atmosfera di Titano, ci si accorse che la nebbia di Titano consisteva di aerosol, simile allo smog che soffoca molte aree metropolitane mondiali. Esso è composto da particelle dell’ordine del micron e anche meno, che potrebbero assomigliare a piccolissime palle di neve se osservate a un microscopio elettronico. Tuttavia, cosa potrebbe trasformare particelle di metano, azoto e monossido di carbonio in ingredienti fondamentali per la vita? Sarebbe necessaria una notevole energia per spezzare le molecole atmosferiche e rimettere insieme i loro frammenti sottoforma di composti organici molto più complessi, come le molecole prebiotiche. Nell’atmosfera di Titano non vi sono condizioni perché questo possa succedere, dato che la nebbia è talmente fitta che la superficie di Titano vive in un perpetuo e triste crepuscolo. Inoltre, a -20°C la possibile acqua che potrebbe esistere sulla superficie sarebbe dura come il granito.
Le cose sarebbero invece ben diverse negli alti strati atmosferici, che vengono bombardati da radiazioni ultraviolette e particelle cariche che provengono dal Sole e/o sono deviate dal campo magnetico di Saturno e che possono innescare le reazioni necessarie alla distruzione delle molecole più semplici.

Per provare tutto ciò non si poteva usare la tecnologia della navicella Cassini, in quanto non era predisposta per analisi spettroscopiche di questo tipo, non potendo avvicinarsi troppo all’atmosfera del satellite. L’unica cosa da fare era riprodurre l’atmosfera di Titano in laboratorio. E così è stato fatto.

I risultati sono stati ben più ottimistici di quanto ci si aspettasse. Ma, soprattutto, si è sollevato un dubbio molto importante. Vi è davvero bisogno di acqua per formare la vita? O, invece, basta una buona miscela di aerosol e sufficiente energia esterna?

Le future ricerche sui pianeti abitabili potrebbero subire un drastico ridimensionamento o sarebbero invece troppo limitate? Stiamo a vedere…



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