Dopo 6 anni di osservazioni intensive svolte nell’infrarosso sull’asteroide 24 THEMIS, uno tra i più grandi della fascia principale, si è avuta la certezza dell’esistenza di composti organici e di acqua allo stato solido sulla sua superficie. Questo fatto potrebbe significare che anche questi oggetti, considerati normalmente rocciosi, possono invece possedere serbatoi importanti di acqua e avere quindi contribuito alla riserva terrestre impattandola nelle sue fasi primordiali. I futuri astronauti potranno togliersi la sete senza dover scendere su Marte…
In realtà pochi scienziati pensavano che oggetti creatisi a soli 500 milioni di chilometri dal Sole potessero conservare acqua formatasi in un ambiente così caldo. Forse si dovrà riscrivere, almeno in parte, l’origine del Sistema Solare… Inoltre, gli asteroidi, già importantissimi per le future missioni spaziali a causa dell’abbondanza di minerali preziosi, diventano ancora più importanti come riserve di acqua e stazioni di servizio per fare il pieno di carburante…
Un piacere personale in tutto ciò. Uno degli scopritori è Humberto Campins dell’Università della Florida di Orlando: un bravissimo ricercatore e un carissimo e simpaticissimo amico!
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