In particolare, sono stati trovati un paio di vasetti in ceramica, straordinariamente integri. Si tratterebbe di gutti o poppatoi: dentro hanno una camera convessa, come quella delle nasse, e all'esterno il foro, per introdurvi il latte e per succhiarlo.
La scoperta e' stata illustrata a Capraia da Pamela Gambogi, del nucleo operativo subacqueo della soprintendenza per i beni archeologici della Toscana.
''Esemplari cosi' belli - ha spiegato - non ne sono mai stati trovati. Purtroppo, adesso, per mancanza di fondi la campagna di scavi si e' fermata e noi siamo alla ricerca di uno sponsor e, sull'isola, di una stanza con luce e acqua corrente dove poter procedere con gli studi''.
I resti di quello che doveva essere il relitto di una nave fra i 25 e i 30 metri, che trasportava vasellame di vario tipo, sono stati trovati tra la sabbia e la posidonia.
Diversi oggetti sono gia' stati restaurati dalla Sovrintendenza. I primi reperti dell'oneraria romana, che trasportava forse da Roma verso Massilia (l'attuale Marsiglia) vasellame di vario tipo (molto probabilmente prodotto in Campania) e anfore di vino da Rodi vennero recuperati cinque anni fa dall'allora comandante del Circolo Mare di Capraia, Alessandro Lippo.
La scoperta indusse la Sovrintendenza a programmare una campagna di scavo, con la collaborazione dei vigili del fuoco e del gruppo 'Explorer team Chimera'.
tratto da: http://www.ansa.it/
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