Riaperto il mistero degli anelli di Rhea

Qualcosa di sconosciuto sta generando una serie di emissioni elettromagnetiche simmetriche su Rhea, la luna di Saturno. Nel 2008 si era pensato fosse un sistema di anelli, ma le nuove immagini di Cassini sembrerebbero smentire questa ipotesi.


Rhea è la seconda luna più grande di Saturno, e la nona nella classifica di dimensioni dei satelliti naturali del Sistema Solare. Scoperta nel 1672 da Giovanni Domenico Cassini, è composta per tre quarti da ghiaccio d'acqua, e probabilmente un nucleo interno omogeneo composto anch'esso da ghiaccio e per circa il 25% da roccia.

Nel Marzo del 2008, la NASA annunciò che Rhea potesse essere provvista di un debole sistema di anelli. Polveri e detriti sembravano estendersi oltre la sfera di Hill di Rhea, la sfera in cui la luna esercita la sua attrazione gravitazionale rispetto a quella esercitata da Saturno, e si fanno più densi con l'avvicinarsi alla superficie della luna. Da allora la NASA cerca conferma dell'esistenza di questi anelli; conferma che, se fosse giunta, avrebbe donato a Rhea il titolo di prima luna dotata di anelli.

Ma Cassini, la stessa sonda che effettuò le misurazioni nel 2008 che lanciarono l'ipotesi degli anelli, sembra aver smentito l'ipotesi. Matthew Tiscareno, della Cornell University, non è riuscito a rilevare gli anelli ipotizzati in precedenza.

L'ipotesi degli anelli era principalmente basata sulla misurazione di un calo simmetrico degli elettroni attorno al Rhea avvenuta nel 2005. Per testare la presenza di anelli, Cassini è stata posizionata su quello che avrebbe potuto essere il confine degli anelli, dove la maggior parte dei detriti sarebbe stato visibile.
Dopo aver scattato un set di 65 immagini tra il 2008 ed il 2009, si è notato che...non si vede nulla. Nessun oggetto, nessun detrito. Secondo i dati del 2008 tuttavia, a quella distanza ed in quella posizione qualcosa sarebbe dovuto essere visibile, se davvero ci si fosse trovati di fronte ad anelli.

Gli anelli infatti dovrebbero essere composti da detriti che variano dalle dimensioni di un fagiolo a quelle di rocce vere e proprie, oltre alla presenza di una nube di polveri che si dovrebbe estendere per oltre 5900 km dal centro di Rhea.
In effetti, c'è polvere attorno a Rhea. Tre strumentazioni di Cassini sono entrate in contatto diretto con la polvere, ma la presenza di oggetti più grandi è solo stata ipotizzata dalle analisi degli elettroni.
"Ci sono effetti elettromagnetici non spiegati molto forti ed interessanti attorno a Rhea" spiega Tiscareno. "Ma siamo quasi certi che non si verificano per via di materiale solido in orbita attorno alla luna".

tratto da: http://www.ditadifulmine.blogspot.com/

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