I segreti del buco nero Crazy Diamond - il più brillante oggetto cosmico mai osservato.

Chissà se nella denominazione di 'Crazy Diamond' avrà avuto un ruolo la celebre meravigliosa suite scritta dai Pink Floyd nell'album Wish you were here. Penso di sì. Certo che comunque è interessantissimo quello che sta venendo fuori dalla ricerca intorno al buco nero chiamato con questo nome.





"Sono laboratori di fisica strepitosi" e per questo i buchi neri riserveranno ancora moltissime sorprese in futuro: ne e' convinta Patrizia Caraveo, dell'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf).



La ricercatrice coordina la squadra italiana impegnata nel satellite Fermi alla quale si devono le osservazioni del buco nero "Crazy Diamond", attualmente l'oggetto cosmico piu' brillante mai osservato.



Da questo oggetto, osserva Caraveo, "c'e' da aspettarsi un altro giro di ottovolante, con una serie di saliscendi nel flusso di energia che emette". Acrobazie che avvengono in condizioni nelle quali la fisica e' spinta a condizioni estreme: "i buchi neri - spiega l'astrofisica - riescono ad accelerare particelle ad energie che i piu' potenti acceleratori non sognano nemmeno lontanamente".



Questi straordinari laboratori cosmici potrebbero permettere di studiare alcuni effetti della teoria della relativita' generale di Einstein, o l'interazione delle particelle con campi elettrici e magnetici altrimenti irraggiungibili". E' percio' una fortuna che in questo momento ben due telescopi spaziali siano puntati su un oggetto come Crazy Diamond: Agile, dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e Fermi, lanciato dalla Nasa con la partecipazione di Asi, Inaf e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).



Ipotizzati all'inizio degli anni '70 dall'astrofisico Steven Hawking, i buchi neri sono ancora tra gli oggetti piu' misteriosi e affascinanti del cosmo. In quasi 40 anni le conoscenze sono aumentate. Si sa, per esempio, che i giganteschi buchi neri che si trovano al centro di alcune galassie possono ingurgitare materia in quantita' cosi' abbondanti che alla fine non riescono ad assorbirla e alla fine sono costretti a ributtarla fuori con getti spettacolari e ad altissima energia e su diverse lunghezze d'onda, le piu' potenti delle quali sono raggi gamma.



"Il primo passo per capire la fisica che genera la formazione dei getti e l'emissione di energia - spiega Caraveo - e' poter osservare le emissioni a tutte le lunghezze d'onda".



Per questo, su iniziativa delle squadre responsabili di Agile e Fermi, e' nata una sorta di "orchestra" spaziale che riunisce tutti i satelliti specializzati nell'osservazione delle emissioni ad altissima energia, come l'americano Swift, l'europeo Integral e il giapponese Suzaku. Il programma che li accomuna si chiama Target of Opportunity (ToO) e l'obiettivo ambizioso e' realizzare il sogno di Hawking: capire la fisica che permette la formazione dei getti di materia ed energia.

tratto da: http://mysterium.blogosfere.it/

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