Perché americani e russi avrebbero censurato quei fatti? «Gli uni - risponde - pensavano che fossero gli altri a crearli. Era il periodo della Guerra Fredda e dei reciproci sospetti». Borghezio prende spunto dalla notizia di 3-4 Ufo avvistati a Caselle nel 1970 per lanciare l’idea di costituire un gruppo di studio a Milano.
La Guerra Stellare di Borghezio parte dal 30 novembre 1973: «Ecco i documenti, ne parlò anche La Stampa». Quella sera all’aeroporto di Caselle ci fu un avvistamento radar-visuale, 3-4 Ufo. E’ quanto ha ricordato domenica, a Firenze, a un convegno, il presidente del Centro ufologico nazionale (Cun), Roberto Pinotti.
Per Borghezio è manna che cade dalle nuvole: «Ci vuole un centro studi che s’impegni in questa nuova battaglia: tutti devono poter prendere visione di tali documenti, per poter arricchire la conoscenza universale, scientifica e politica».
L’europarlamentare crede davvero agli Ufo?
«Li inseguo da un anno - ammette l’esponente del Carroccio -. All’inizio ero scettico al 99 per cento. Oggi non metterei la mano sul fuoco sul fatto che non esistono».
A sostegno delle sue tesi, porta la consulenza dello scienziato Tullio Regge, il quale (pure lui europarlamentare dal 1989 al 1993, non contestualmente a Borghezio) non ricorda, senza smentire, il colloquio con il leghista: «Ci possono - dice - essere fenomeni atmosferici e cadute di meteoriti all’origine di certe visioni».
«Studiare certi fenomeni è opportuno», riprende Borghezio, ricordando che il governo britannico sta per pubblicare gli avvistamenti Ufo del periodo 1950-2007. «E Torino - aggiunge - ha sempre avuto un ruolo di primo piano in questo campo, con il giornalista autonomista Gianni Settimo e la sua rivista Clypeus, con lo stesso Peter Kolosimo che qui pubblicò i suoi primi libri».
Extracomunitari, extraterrestri: a Borghezio ciò che è «extra» sta stretto? «Anzi, io vesto extralarge, ma per trovarlo vado in Francia».
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tratto da: http://www.lastampa.it/
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