Da Belluno a Rovigo, dai laghi alla laguna, dalle pietre dei borghi antichi ai marmi sontuosi delle città d’arte, il Veneto diventa per un mese la capitale del mistero. Con la notte d’Ognissanti comincia il primo Festival dedicato interamente ai luoghi leggendari e misteriosi della regione, che – giurano gli organizzatori – “sarà qualcosa di talmente antico da risultare straordinariamente innovativo”. Ecco a voi: “Veneto: spettacoli di Mistero”.
di LAURA CIOTOLA
Spettacoli teatrali, performance artistiche, serate di racconto, visite guidate ai luoghi più misteriosi, mostre, ricostruzioni storiche e cacce al tesoro si alterneranno durante tutto il mese di novembre, in quella che sembra una delle manifestazioni più lunghe mai esistite, “Veneto: spettacoli di Mistero”, dove, a farla da padrone saranno i quasi duecento eventi previsti in un centinaio di località venete.
Promosso dalla Regione Veneto, il Festival del Mistero trova nelle Pro Loco aderenti all’Unpli la sua componente operativa: è attraverso l’organizzazione capillare presente in ogni provincia, infatti, che prenderanno vita storie di streghe e di demoni, di folletti dispettosi e di fate generose, di antichi tiranni la cui vita sanguinaria è circonfusa di leggenda e di mille fantasmi pronti ad essere evocati per raccontare i segreti più nascosti.
Tra le innumerevoli storie che verranno ricordate durante il Festival, ci sarà anche la complessa vicenda capitata all’inizio del Seicento, in quel di Orgiano, sconosciuto villaggio rurale del Basso Vicentino, conosciuta agli atti come “il Processo contro Paolo Orgiano” e che avrebbe addirittura ispirato “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
Si racconta che nel 1819, Manzoni riuscì, grazie all’amicizia con il funzionario dell’Impero austriaco Agostino Carlo Rubbi, a mettere le mani sul fascicolo del Processo. Sarebbe proprio Paolo Orgiano ad aver ispirato uno dei personaggi principali de “I Promessi Sposi”, don Rodrigo. Lo stesso Orgiano, un giovane nobile, circondato da una piccola corte di aristocratici e di bravi, esercitava un incontrastato dominio sul villaggio in cui risiedeva perpetrando continui soprusi ai danni dei cittadini. Il nobile, proprio come il più noto don Rodrigo, mise gli occhi su una giovane, Fiore Bertola, ragazza che viveva con la madre vedova, così come nel romanzo.
La giovane donna, anche grazie alla protezione di un frate, Ludovico Oddi, meglio noto, nella versione manzoniana, come frà Cristoforo, riuscì a sfuggire alle grinfie di Orgiano e a sposare un contadino del luogo, Vincenzo.
E non manca nella versione originale della storia, quello che ne “I Promessi Sposi” era il conte zio, “protettore” delle malefatte del signorotto, e che sembra essere realmente esistito con il nome di Settimio Fracanzan. Sarà la dimora di quest’ultimo, Villa Fracanzan-Piovene, che sorge fuori dal centro di Orgiano, una delle tappe del misterioso Festival.
Questo, e altri misteri, alla base della manifestazione, che a partire dal primo novembre e per tutto il mese, correrà tra i principali luoghi della regione alla riscoperta di antichi misteri.
Per dirla con lo slogan del Festival: il Veneto… ti strega!
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