Studiare gli oceani per capire quale sara' il futuro della terra. E' lo scopo del progetto triennale "Tara ocean", presentato oggi al VI/o convegno mondiale sul futuro della scienza in corso a Venezia, dal docente della Scuola Normale Superiore di Parigi prof.Chris Bowler, che guidera' la spedizione.
La ricerca, partita tre settimane fa dalla Bretagna, utilizzera' tecniche e strumentazioni sviluppate per la biomedicina per scoprire la sensibilita' della vita marina ai cambiamenti climatici. "La meta' dell'ossigeno che respiriamo viene prodotto dal fictoplanton, - ha detto Bowler - una foresta invisibile presente negli oceani dei quali conosciamo molto poco".
La vita, in mare, sta gia' cambiando, ha osservato, l'acqua sta diventando sempre piu' acida mutando le condizioni di esistenza di molte speci di microrganismi, ed' e' importante capire "come cambieranno nei prossimi 100, 500 anni quando gli oceani saranno piu' acidi, se alcuni spariranno, se si evolveranno o lasceranno spazio ad altri tipi di vita", dal momento che "tutta la vita sulla terra dipende da loro". 
"La terra - ha concluso - e' gia' abbastanza sfruttata, mentre gli oceani sono ancora relativamente poco utilizzati, forse spariranno i pesci che stiamo mangiando e saranno sostituiti dalle meduse: le previsioni dicono che gli oceani diventeranno gelatinosi".
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