La nostra galassia era l'unica a essere immersa in una massa di materia oscura sufficiente a trattenere i gas che andarono poi a costituire le protostelle
Per quale motivo le galassie come la Via Lattea hanno così poche compagne o galassie satelliti? A questa domanda hanno cercato di dare risposta gli astronomi del Consorzio Virgo, guidato dall'Institute for Computational Cosmology (ICC) della Durham University, grazie a una simulazione al computer nell'ambito di un nuovo programma di ricerche denominato "Our Cosmic Origins" che combina calcoli teorici e osservazioni di galassie per ricostruire l'evoluzione della Via Lattea.

In sostanza, spiegano i ricercatori, il calore generato poteva traggiungere una temperatura tra 20.000 e 100.000 gradi, facendo “evaporare” tutto il gas contenuto nelle piccole proto-galassie. La Via Lattea primordiale, per contro, era immersa in una massa di materia oscura sufficiente a trattenere la materia prima che sarebbe poi andata a formare le stelle.
Secondo Carlos Frenk, che ha partecipato alla ricerca: "La validità del Modello Standard dell'universo fornisce i cardini su cui costruire una spiegazione soddisfacente per l'attuale configurazione della nostra galassia. Fornendo una spiegazione 'naturale' dell'origine delle galassie, le simulazioni corroborano l'ipotesi di una materia oscura 'fredda' come migliore candidato per la massa mancante dell'universo”.
I risultati sono stati presentati alla conferenza “Unity of the Universe” in corso presso l'Istituto di gravitazione e cosmologia dell' Università di Portsmouth. (fc)
1 commenti:
wow, non sapevo che le galassie-satelliti della via lattea potessero evaporare!
anche se ho sentito dire che c'è una abbastanza grosso ammasso di materia oscura che sta per diventare una nuova proto-galassia vicino ad andromeda, si vede che li, il calore ora è tollerabile per la crescita di materia oscura.
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