La memoria del mondo? Parte dalla Terra e arriva alla Luna

Una lunga strada fino alla Luna e oltre. È quella che formerebbero tutti i cd rom necessari a contenere il diluvio di informazioni che il genere umano ha memorizzato nei vari dispositivi di storage nel 2007. L'esercizio di calcolo è stato fatto da due ricercatori della USC Annenberg School for Communication & Journalism in California, Martin Hilbert e Priscila López While, che hanno valutato la capacità tecnologica mondiale di conservare, comunicare e processare informazioni dal 1986 al 2007.

In questo periodo, la capacità mondiale di computing è cresciuta del 58 per cento all'anno (dieci volte la crescita del Pil degli Stati Uniti), le telecomunicazioni sono cresciute del 28 per cento e la capacità di storage del 23 per cento. L'inizio dell'era digitale viene fatto risalire al 2002, anno della prima tecnologia di storage omonima. In meno di 5 anni, nel 2007, il 95 per cento dell'informazione era conservata in dispositivi di questo tipo e solo il 5 per cento attraverso tecnologie analogiche.

“ Viviamo in un modo dove l’economia, la libertà di esercitare la politica e la crescita culturale dipendono ogni giorno di più dalle nostre abilità in ambito tecnologico. E questa è la prima volta che uno studio quantifica la capacità del genere umano di maneggiare le informazioni”, ha commentato Hilbert.

E le cifre emerse dallo studio, pubblicato su Science, sono davvero da capogiro. Prendendo in esame sia le tecnologia digitali sia quelle analogiche a disposizione, nel 2007, l'umanità è stata in grado di memorizzare 295 exabyte di informazioni, ovvero 295 trilioni di byte (295 000.000.000.000.000.000 byte), ha comunicato 2 triliardi (2 000.000.000.000.000.000.000) di byte e ha processato 64 trilioni di informazioni al secondo (a farlo a mano ci sarebbero volute 2.200 volte il tempo trascorso dal Big Bang a oggi).

Per guardarla da un'altra prospettiva, i ricercatori suggeriscono una metafora astronomica: se ogni bit fosse una stella, esisterebbe una galassia di informazioni per ogni singolo essere umano. Il che vuol dire anche 315 volte il numero di granelli di sabbia presenti sul pianeta.

E tuttavia, questa montagna di informazioni è equivalente ad appena l' 1 per cento di quelle contenute nel dna di un singolo essere umano. “ Questi numeri, per quanto impressionanti, sono ancora niente rispetto alla capacità della natura di gestire e usare le informazioni”, conferma Hilbert. “Tuttavia, mentre la capacità della natura rimane costante, quella dell'essere umano cresce a ritmo esponenziale”.

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