Ecco il primo fegato in provetta. Ma è troppo piccolo per i pazienti

Ecco il primo fegato in provetta, ma è così piccolo che seppur funzionante non potrà essere impiantato su nessun paziente. A realizzarlo, per la prima volta nella storia delle scienze mediche, è stato un team di ricercatori dell’Istituto di medicina rigenerativa del Baptist Medical Center, della Wake Forest University di Winston Salem (North Carolina), che presenterà i risultati dello studio durante l'American Association for the Study of Liver Diseases di Boston.

Secondo Shay Soker, che ha condotto le analisi, tuttavia, ancora "siamo in una fase iniziale e ci sono molti ostacoli tecnici da superare prima che i pazienti possano beneficiare del fegato".


"Non dobbiamo solo imparare - aggiunge infatti Soker - come far crescere miliardi di cellule epatiche in una sola volta, al fine di creare fegati abbastanza grandi per i pazienti, ma dobbiamo valutare se questi organi sono sicuri per i pazienti stessi".

Ottenuto su una base animale di supporto, poi "riempita di cellule umane epatiche e vascolari", il fegato in provetta rappresenta oggi il futuro dei trapianti su pazienti con insufficienza epatica, oltre che un autentico modello per la realizzazione di nuovi farmaci.

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2 commenti

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Un grandissimo passo per la scienza... per adesso potremmo utilizzarlo solo per uso veterinario, ma secondo me è solo questione di anni e il problema dei bevitori sparirà.
Chissà poi le conseguenze però, la gente non avendo più problemi al fegato inizierà a bere molto di più? Boh...

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Ottimo ragionamento,staremo a vedere anche se penso che la gente beve lo stesso anche se sa che ci sono problemi al fegato

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