La Groenlandia si scioglie molto meno di quanto si pensasse,ecco perchè…

Lo scioglimento (o se volete, la fusione) dei ghiacciai della Groenlandia e della zona occidentale dell’Antartide stanno riempiendo i giornali e molte riviste “scientifiche”, ipotizzando scenari apocalittici: tra poco torneranno i prati verdi, gli orsi polari spariranno, i pinguini passeggeranno sulla nuda roccia e le coste saranno sommerse dagli oceani. Ma, qualcuno (e non un pinco pallino qualsiasi) comincia a contestare o quanto meno a rivedere drasticamente i dati…

Una collaborazione scientifica tra il JPL, l’Università di Delft in Olanda e l’Istituto per le Ricerche Spaziali Olandese ha pubblicato recentemente nuovi dati relativi allo scioglimento dei ghiacci di una parte del Polo Sud e della Groenlandia. I risultati sono stati ottenuti attraverso accurate misure da satellite e da terra, tenendo conto di parametri e meccanismi dimenticati (casualmente?) finora. I calcoli relativi allo scioglimento dei ghiacciai si basano soprattutto sulla misura del campo gravitazionale terrestre ottenute dallo spazio con i satelliti GRACE. Lo scioglimento dei ghiacci o la loro caduta in acqua si riflette direttamente sul campo gravitazionale. Utilizzando questi dati si era giunti alla conclusione che il ghiaccio si scioglieva in Groenlandia ad un ritmo di 230 gigatonnelate all’anno (cioè, 230 miliardi di chilogrammi). Ciò avrebbe comportato un aumento del livello marino di 0.75 mm all’anno. Misure simili effettuate nell’Antartide occidentale portavano invece a circa 132 gigatonnellate.

La ricerca americo-olandese ha dimostrato che questa valutazione non era corretta. Non si era infatti tenuto conto del rilassamento isosastico della calotta polare nordica a seguito dell’ultima era glaciale di 20000 anni fa. Questi movimenti della crosta terrestre devono invece essere incorporati nei calcoli, poiché i movimenti verticali di questo tipo influenzano sensibilmente il campo gravitazionale. Sono allora state fatte le dovute correzioni e i risultati sono stati sorprendenti: i ghiacciai si stanno scegliendo ad una velocità che è la meta di quella considerata attualmente. Ovviamente, anche l’aumento dei mari deve essere dimezzato. Un ridimensionamento del 50% non è certo un leggero aggiustamento, ma cambia drasticamente la visione globale della problematica. Sicuramente questa nuova determinazione merita ulteriori conferme, ma almeno si è alzata una voce ufficiale che contesta risultati basati su una mancanza di valutazioni scientificamente corrette. Forse, forse, il riscaldamento globale si sta leggermente raffreddando e perfino Istituti legati strettamente ai poteri governativi (JPL) hanno il coraggio di andare controcorrente. O almeno sollevare i primi dubbi… Ahi, ahi…

Il lavoro della collaborazione tra JPL e Istituti olandesi si può trovare ai seguenti indirizzi (in lingua inglese):

http://www.tudelft.nl/
http://www.nature.com/ngeo/journal/v3/n9/full/ngeo938.html
http://www.nature.com/ngeo/journal/v3/n9/full/ngeo946.html



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