Il Bigfoot rimane una leggenda...per ora

WASHINGTON - Il Bigfoot, la creatura scimmiesca che secondo la leggenda vive nelle foreste del nord America, è destinato a rimanere una figura mitologica. Almeno per ora. Mercoledì due statunitensi, Matthew Whitton e Rick Dyer, avevano dichiarato di aver trovato i resti di un Sasquatch - così i nativi americani chiamano lo scimmione - durante un escursione nel nord della Georgia. Il test del Dna ha però dato esito negativo. «Uno dei campioni esaminati appartiene a un essere umano e l'altro (al 96%) è di un opossum, un tipo di marsupiale grande come un gatto», ha dichiarato Curt Nelson, uno scienziato dell'Università del Minnesota.
«UNA GRANDE BUGIA» - Ovviamente ora i media americani accusano Whitton e Dyer di aver costruito sul «Bigfoot» (letteralmente: grande piede) una «Big lie» (grande bugia) e sottolineano che i due sono co-proprietari di un'azienda che vende cappellini e magliette del Sasquatch. Di più. Contestano loro di aver organizzato perfino una conferenza stampa ufficiale e di aver diffuso immagini dove si intravede la testa di uno scimmione e parti di un corpo, conservati in quello che sembra un congelatore. Nonostante tutto, comunque, Whitton e Dyer hanno raggiunto il loro scopo. La notizia è stata ripresa a livello mondiale, dall'Australia all'Europa. E c'è ancora chi insiste. Tom Biscardi, un presentatore di una radio online che ha organizzato la conferenza stampa di Palo Alto ora contesta i risultati del test scientifico. Secondo lui i campioni potrebbero essere stati prelevati in modo «non corretto» ed essere stati «contaminati», quindi chiede un'autopsia.
Fino a quando durante l'attesa conferenza Matthew Whitton e Rick Dyer, supportati da Tom Biscardi, un illustre cacciatore di Bigfoot, hanno finalmente presentato le loro prove. Oltre alle immagini, le stesse poco credibili circolate nei giorni scorsi online, i tre hanno tirato fuori quello che per loro è una prova inconfutabile. Una mail. Proveniente dall'Università del Minnesota, la lettera certifica i risultati dei test condotti sul dna dell'animale ritrovato. Dei tre esempi di dna inviati agli scienziati uno apparterrebbe ad un umano, l'altro ad un opossum e il terzo, per motivi tecnici, non è stato analizzato. Questo basterebbe ai tre ad affermare che la creatura è autentica ma scienziati e studiosi ribadiscono che è un incredibile falso. Tutto quello che ci vuole insomma per movimentare le cronache estive.

tratto da: http://www.ansa.it/

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