Secondo Fink, che ha descritto il progetto nella rivista Computer Methods and Programs in Biomedicine, il modo in cui domani potranno avvenire le esplorazioni planetarie è alla vigilia di un drastico cambiamento e la prossima generazione di robot esploratori potrebbe essere molto diversa da quella che conosciamo oggi.
"Stiamo abbandonando gli approcci tradizionali basati su un singolo veicolo automatico guidato da Terra ad un approccio che prevede numerosi robot a basso costo in grado di controllarsi autonomamente e contemporaneamente di guidare altri robot attivi in altri luoghi".
Lo stesso Fink, in collaborazione con i colleghi del Servizio Geologico statunitense e dell'universita' dell'Arizona stanno progettando il software alla base delle future armate. Hanno gia' realizzato un banco di prova capace di mimare il comportamento di un astronauta o di un geologo sia che lavorino sa soli o all'interno di una squadra. Il software permettera' a ciascun robot membro dell"'armata" di prendere autonomamente delle decisioni, identificare problemi ed eventuali rischi, definire aree di interesse e stabilire priorita'.
In uno dei primi scenari messi a punto al Caltech, un veicolo in orbita attorno a Titano rilascia un pallone o una navetta per avere una visione ravvicinata del terreno. Quindi sulla superficie atterrera' un rover esploratore in grado di comunicare direttamente con il pallone o la navetta e dando ad essi il comando per una visione ravvicinata di alcune aree.
Il pallone, a sia volta, sarebbe in contatto con numeri piccoli rover sulla superficie, guidandoli all'esplorazione di particolari zone. "Un giorno - osserva l'esperto - un'intera flotta di robot sara' guidata in modo autonomo in una volta. Questa armata di robot sara' i nostri occhi, orecchie, braccia e gambe nello spazio, capace di rispondere all'ambiente senza di noi, di esplorare e di affrontare l'ignoto".
fonte: http://www.ansa.it/
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