Si presume che miliardi di anni fa Marte fosse ricoperto da acqua allo stato liquido, che scorreva lungo canyon e quelli che oggi abbiamo riconosciuto come antichi letti di fiumi e laghi.
L'atmosfera di Marte era molto più densa e calda rispetto a quella attuale: l'alta concentrazione di anidride carbonica, che oggi rappresenta percentualmente la componente principale dell'atmosfera di Marte, avrebbe contribuito a creare un clima molto più caldo di quello attuale, e probabilmente avrebbe anche consentito che alcune forme di vita microbiche potessero emergere, rendendolo il secondo pianeta abitato del Sistema Solare.
Il problema è che, fino ad ora, non è stata trovata una spiegazione certa al perchè l'atmosfera di Marte sia diventata col tempo così sottile e rarefatta.
Le ipotesi suggerite dagli astronomi sono molteplici:
L'atmosfera è stata lentamente "erosa" dalla pressione del vento solare. Marte infatti non è dotato di un campo magnetico globale come la Terra, ma solo di alcune zone magnetiche, localizzate soprattutto nella zona del Polo Sud. La mancanza di queste forze magnetiche che potessero fare da scudo al vento solare, creando una bolla magnetica di protezione, potrebbe aver favorito l'azione di erosione atmosferica del vento solare.
L'anidride carbonica di Marte è stata assorbita dal terreno. Alcuni composti come i carbonati potrebbero esserne la prova: hanno assorbito l'anidride carbonica dell' atmosfera di Marte, rendendola sottile e trasformando una possibile oasi di vita in un pianeta arido e sterile.
L'impatto catastofico con un grosso meteorite potrebbe aver proiettato la maggior parte dell'atmosfera nello spazio, dando inizio ad un fenomeno che progressivamente ha prosciugato mari e fiumi, rendendo Marte il deserto che oggi possiamo osservare.
Una teoria proposta da David Brain della Berkeley ipotizza che la prerdita di atmosfera possa essere stata favorita proprio dalle zone magnetiche di Marte. Il vento solare potrebbe colpire queste zone, schiacciandole e creando delle grosse "bolle di atmosfera" che, seguendo le linee magnetiche, vengono rilasciate nello spazio per azione della pressione delle particelle ionizzate provenienti dal Sole.
Tutte queste sono soltanto ipotesi su come possano essere andate realmente le cose su Marte.
Per tentare di svelare la verità sul fenomeno che ha contribuito a fare di Marte il pianeta arido che conosciamo, verrà lanciata nel 2013 la sonda MAVEN, acronimo per Mars Atmosphere and Volatile Evolution.
"Lo scopo di MAVEN è di trovare quali processi sono responsabili dei cambiamenti climatici di Marte" dice Bruce Jakosky, della University of Colorado ed impegnato nella missione MAVEN.
La missione MAVEN sarà la prima studiata appositamente per indagare il percorso evolutivo dell'atmosfera di Marte, e per capire che fine abbia fatto la coltre di anidride carbonica che miliardi di anni fa ricopriva Marte, rendendolo più caldo e relativamente più vivibile.
Lungo la sua orbita fortemente ellittica (nel suo punto più vicino alla superficie sarà distante solo 125 km, nel suo punto più lontano circa 6000) MAVEN analizzerà con la sua strumentazione gli ioni e le molecole dell'atmosfera marziana, cercando di creare una mappa della "fuga" dell'atmosfera dal Pianeta Rosso.
Dato che conosciamo la perdita attuale di anidride carbonica che avviene su Marte, una volta ottenuti i dati da MAVEN si potrà ipotizzare quanta anidride carbonica sia andata persa negli ultimi 4 miliardi di anni, ed identificare la causa dei cambiamenti climatici avvenuti in passato su Marte.
tratto da: http://www.ditadifulmine.com/
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