Da decenni i paleontologi si chiedono se i dinosauri fossero animali a sangue caldo come gli odierni uccelli e i mammiferi o a sangue freddo come le lucertole. Nel primo caso avrebbero avuto capacità "atletiche" sicuramente superiori e avrebbero anche potuto sopravvivere in habitat più freddi che sarebbero stati invece esiziali per animali esotermi, come le regioni montane o alle alte latitudini. Un vantaggio che però ha un prezzo, la necessità di disponibilità alimentari superiori per sostenere il più rapido metabolismo, e questo tanto più quanto più la temperatura ambientale sia abbassa.
Secondo un gruppo di ricercatori della Washington University a St Louis e del Royal Veterinary College britannico, che firmano un articolo sulla rivista on line "PLoS ONE", è molto probabile che essi fossero endotermi. Per arrivare a questa conclusione Herman Pontzer, Vivian Allen e John Hutchinson hanno osservato che valutando il costo energetico della camminata e della corsa dei dinosauri, si sarebbe potuto desumere il tipo di regolazione termica di quegli animali: se quelle attività avessero richiesto più energia di quanta ne possa fornire la fisologia di un animale a sangue freddo, i dinosauri molto probabilmente dovevano essere a sangue caldo.
Purtroppo stabilire il tipo di metabolismo a partire solamente da ossa fossili è un'impresa alquanto improbabile, tuttavia un precedente lavoro di Pontzer aveva mostrato che il costo energetico della camminata e della corsa è strettamente associato alla lunghezza degli arti, tanto che dall'altezza del ginocchio può essere inferito con un'accuratezza del 98 per cento il costo della locomozione in un'ampia varietà di animali terricoli.
A partire da questa osservazione, i ricercatori hanno così deciso di valutare con complessi modelli il volume effettivo della massa muscolare delle zampe di 14 dinosauri sfruttando i dati relativi alle dimensioni delle ossa e delle tracce degli innesti dei fasci muscolari su di esse. Quindi, sulla base dei principi della meccanica della locomozione applicati a quel tipo di struttura sono risaliti al dispendio energetico necessario a camminare e a correre a diverse velocità, per poi confrontarlo con quello di animali endotermi ed esotemi attuali. Risultato: se ci si basa sull'energia consumata, buona parte dei dinosauri esaminati doveva essere probabilmente a sangue caldo.
Quando i risultati sono stati poi disposti secondo l'ordine evolutivo, gli autori hanno osservato che l'endotermia potrebbe essere stata una condizione ancestrale di tutti i dinosauri, spingendo dunque l'evoluzione dell'endotermia molto più indietro nel tempo di quanto pensato da molti. Questa precoce adozione di un metabolismo efficiente potrebbe essere stato uno dei fattori chiave del successo evolutivo dei dinosauri nel Triassico, Giurassico e Cretaceo.
fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/
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