La carcassa perfettamente conservata di un baby-mammut lanoso, morto dopo esser stato risucchiato nel letto di un fiume fangoso circa 40.000 anni fa, sta rivelando ai paleontologi una serie di preziosi segreti su come la specie sia riuscita a sopravvivere nel suo habitat glaciale.
Il mammut, ribattezzato Lyuba, aveva circa un mese quando morì nella tundra siberiana; ed e' rimasto sepolto per migliaia di anni sotto uno strato di permafrost dove tre anni fa lo hanno ritrovato, praticamente intatto, alcuni allevatori di renna. Il corpo era cosi' ben conservato che nel suo stomaco sono state ritrovate tracce del latte materno, mentre in bocca e in gola gli scienziati hanno individuato del sedimento, il che significa che probabilmente il piccolo soffoco' mentre cercava di liberarsi dal fango.
Il ritrovamento ha fornito molte informazioni agli scienziati, compreso il meccanismo attraverso cui le cellule di grasso scuro sulla gobba posteriore della testa aiutavano i mammut a mantenere la temperatura corporea.
Il cucciolo, ritrovato nella penisola artica russa di Yamal, pesava circa 110 chili ed aveva le dimensioni di un grosso cane. Rimasti intatti gli occhi, la pelle e gli organi del baby-mammut, gli scienziati adesso contano di poter ricavare il suo DNA e capire che cosa porto' la specie a estinguersi circa 10.000 anni fa.
Nel frattempo e fino al 2014, Lyuba comincera' un tour nei musei di paleontologia di tutto il mondo, informa il britannico Times", a partire dal The Field Museum di Chicago.
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