Ultimo passaggio per la sonda spaziale MESSENGER


Il prossimo 29 settembre sarà un giorno cruciale per la missione MESSENGER (Mercury Surface, Space Environment, Geochemistry, and Ranging), progettata per lo studio dettagliato e ravvicinato della superficie del pianeta Mercurio. Sarà il giorno in cui la sonda, per la terza volta, andrà a chiedere allo stesso pianeta la spintarella gravitazionale necessaria per potersi immettere nell'orbita definitiva. Si tratterà infatti del terzo fly-by con Mercurio, dopo quelli perfettamente riusciti compiuti nel gennaio e nell'ottobre 2008.


Per rendere ancora più evidente la complessità delle manovre orbitali previste dalla missione, è opportuno ricordare come la sonda abbia già beneficiato in passato anche di un assist gravitazionale da parte della Terra (agosto 2005) e per ben due volte da parte di Venere (ottobre 2006 e giugno 2007).

In occasione di questo terzo e definitivo passaggio ravvicinato, MESSENGER transiterà a 228 chilometri dalla superficie di Mercurio e, come nelle precedenti occasioni, cercherà in tutti i modi di acquisire il maggior numero di informazioni sul pianeta, in attesa di poterlo studiare con maggiore calma una volta immesso nell'orbita definitiva. Grazie ai precedenti sorvoli, i planetologi possono contare sulla mappatura di oltre il 90 per cento della superficie di Mercurio e la speranza è che se ne possa aggiungere un altro tassello. I tecnici, infatti, si aspettano che il sistema fotografico di cui è dotata la sonda acquisisca oltre 1500 immagini, permettendo così di riuscire a completare il mosaico dell'emisfero settentrionale composto con le immagini del secondo fly-by.




Anche gli altri strumenti di MESSENGER, ovviamente, saranno attivati, e non solo per verificarne il corretto funzionamento in vista della fase principale della missione che inizierà nel 2011, con la sonda che per un anno intero percorrerà un'orbita stabile intorno a Mercurio. Dal MASCS (Mercury Atmospheric and Surface Composition Spectrometer), per esempio, si confida di avere precise indicazioni sulla distribuzione del sodio e del calcio al variare delle condizioni planetarie, mentre dai tre sensori del Neutron Spectrometer ci si attende di avere già fin d'ora alcune informazioni sull'abbondanza superficiale del ferro e del titanio, elementi critici per la comprensione di come si siano formati il pianeta e la sua crosta.

Chissà che anche questo terzo sorvolo non ci riservi qualche altra sorpresa.



Links - Collegamenti:

www.nasa.gov/mission_pages/messenger/media/final_pass.html

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