Una decina d'anni fa gli astronomi, indagando su giovani e distanti galassie, si imbatterono in mastodontici agglomerati di idrogeno e non trovarono di meglio che affibbiare loro il nome di blob. Una scelta fantasiosa, che bene esprimeva i dubbi sulla loro natura e come non fosse per nulla chiaro cosa fornisse a quel gas l'energia necessaria per risplendere in luce visibile.Visto che si incontrano in epoche remote dell'universo, l'idea più naturale è sempre stata quella di associare i blob alle fasi iniziali di formazione delle galassie, traccia tangibile di quel meccanismo di addensamento delle immense nubi di gas primordiale che, sotto l'azione della gravità, si stavano compattando in galassie. La luminosità dei blob poteva insomma essere imputata o ai processi di emissione del gas che si stava addensando - e che in questo modo riusciva a raffreddarsi - oppure, in una fase evolutiva seguente, all'azione di riscaldamento esercitata dall'attività delle giovani galassie e del loro buco nero centrale.In uno studio di prossima pubblicazione su Astrophysical Journal, James Geach (Durham University) e i suoi collaboratori propongono che la spiegazione più probabile possa essere la seconda. Il motore della luminosità dei blob, cioè, sarebbe il riscaldamento del gas operato dai supermassicci buchi neri e dall'intensa e improvvisa formazione di numerose stelle. Questo comporta che i blob si debbano collocare in un'epoca dell'universo in cui le galassie si erano già formate, dunque dopo quei delicati passaggi evolutivi destinati a sfociare in uno stabile equilibrio tra la galassia e il suo buco nero centrale.Geach e collaboratori sono giunti a queste conclusioni grazie ad accurate indagini sia con l'osservatorio spaziale Chandra che con altri osservatori, compreso Spitzer. I ricercatori hanno studiato 29 blob nella regione chiamata SSA22 riscontrando in cinque di essi la caratteristica impronta di un buco nero in accrescimento. Per altri tre manca la certezza assoluta, ma l'idea del buco nero è quella più probabile. Le osservazioni di Spitzer hanno inoltre permesso di appurare come un certo numero di quelle giovanissime galassie siano dominate da notevoli livelli di formazione stellare."In origine i blob hanno dovuto alimentare le galassie - ha commentato Geach - ma quello che noi osserviamo sono solo gli avanzi. Se vogliamo cogliere sul fatto il formarsi di galassie e buchi neri dai blob dobbiamo osservare ancora più indietro nel tempo."
Home
› ASTRONOMIA
› BUCHI NERI E/O BUCHI BIANCHI
› CURIOSITA'
› GIORNI NOSTRI
› MISTERI DEL MONDO
› MISTERI SVELATI
› NOTIZIE FLASH
› SCIENZA
› SCIENZIATI
› SCOPERTE SCIENTIFICHE
› SPAZIO
› I Blob,strane galassie, meno misteriose
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Lasciate pure un commento!