L'ESPERIMENTO DI FILADELFIA 1

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Era l'ottobre 1955, quando Morris K. Jessup, residente a Coral Gables, Florida, ricevette un pacco di lettere girategli dall'editore del suo libro The Case for the UFO. Si trattava della prima opera che scriveva sull'argomento (altre tre ne seguiranno) in cui metteva a confronto enigmi del passato con i più recenti avvistamenti di dischi volanti, coniugando i suoi studi in astronomia e la passione per le civiltà scomparse. Tra le lettere ce n'era una alquanto stravagante proveniente dalla Pennsylvania. Scritta a mano con differenti colori, e un irregolare uso delle lettere maiuscole e della punteggiatura, prendeva spunto da alcune speculazioni di Jessup per sostenere che la levitazione era un "procedimento noto" e ben sviluppato dalla tecnologia umana. L'autore si firmava col nome di "Carlos Miguel Allende". Jessup non diede molto peso alla cosa, ma il 13 gennaio 1956 ricevette una seconda lettera da Allende, che dall'indirizzo pareva risiedere alla periferia di New Kensington, nello stato della Pennsylvania.
Era evidente che Allende conosceva bene gli interessi di Jessup per la teoria dei campi unificati di Einstein, che avrebbe potuto rivelare il segreto dell'antigravità rendendo possibili i viaggi spaziali a costi ridotti. Allende giudicava terribile questa possibilità, sostenendo che già una ricerca simile aveva condotto ad un esperimento il cui risultato fu "la completa invisibilità di una nave, del genere Cacciatorpediniere, e di tutto il suo equipaggio, Mentre era in Mare. (Ottobre 1943)... Metà degli ufficiali e l'equipaggio di questa Nave sono Attualmente, Matti come Pazzi da legare." E proseguiva, "La Nave Sperimentale Scomparve dal Molo di Philadelphia e solo pochi Minuti Dopo ricomparve all'altro suo Molo dell'area di Portsmouth, Newport News, Norfolk. Fu distintamente E chiaramente Identificata in quel posto MA la nave, di nuovo, Scomparve e Tornò Indietro al suo Molo di Philadelphia in pochissimi Minuti o ancor Meno."
In una successiva lettera, datata 25 maggio, il corrispondente - che questa volta si identificava in testa alla lettera come Carlos M. Allende e come Carl Allen al fondo - si dichiarava disponibile ad essere sottoposto a ipnosi o al siero della verità onde ricordare ulteriori dettagli dell'intera vicenda e dimostrare la sua attendibilità. Di fatto, l'unica argomentazione fornita da Allende a sostegno delle proprie asserzioni erano alcuni nomi di persone che sarebbero state con lui a bordo dell'imbarcazione delle Matson Lines Liberty, la S.S. Andrew Furuseth, da cui poterono osservare tutta la scena della nave scomparsa. Tuttavia non si ricordava il periodo preciso degli avvenimenti. Solo in un secondo tempo il cacciatorpediniere "invisibile" venne identificato nell'USS Eldridge, codice DE 173.
Malgrado fosse rimasto incuriosito, Jessup continuò a non prendere molto sul serio la questione. Finché un anno più tardi ricevette un invito a recarsi presso l'Ufficio delle Ricerche Navali (ONR) di Washington, dove si sentì raccontare una strana storia. Alla fine di luglio o i primi di agosto dell'anno prima, qualcuno spedì, in un pacco proveniente da Seminole, Texas, una copia annotata dell'edizione tascabile del suo Case for the UFO all'ammiraglio N. Furth, Capo dell'Office of Naval Research. Le annotazioni, scribacchiate con tre differenti colori di inchiostro, parevano essere state scritte da altrettante diverse persone, A, B e Jemi, che, in base ad alcuni riferimenti, si poteva supporre appartenessero a qualche tribù zingara. A, B e Jemi asserivano di sapere parecchie cose sulle intelligenze che stavano dietro gli UFO (chiamate "S-M" e "L-M", i primi nemici della razza umana). L'ammiraglio accantonò il materiale, ma qualche giovane ufficiale restò tanto incuriosito da proseguire le ricerche per suo conto.
Jessup fu disorientato dall'interesse mostrato dagli ufficiali presenti, e rispettosamente sottopose a lettura il tutto. Lo stile, il tono, e la natura dei commenti, oltre i riferimenti a un esperimento segreto della Marina il cui risultato aveva reso invisibile una nave, convinsero Jessup che l'autore era lo stesso Allende/Allen che a lui si era rivolto, e così accennò agli ufficiali delle lettere che aveva ricevuto. Questi ne richiesero copie, le quali furono successivamente pubblicate come appendice di una tiratura limitata della versione annotata del Case for the UFO, a cura della Varo Manufacturing Company di Garland, Texas, una società che lavorava per la Marina. Una introduzione anonima - scritta in realtà dal comandante George W. Hoover, ufficiale dei Progetti Speciali dell'ONR, e il sottoposto capitano Sidney Sherby - spiegava: "Data l'importanza che attribuiamo alla possibilità di scoprire utili indizi circa la natura della gravità, nessuna voce, per quanto possa essere screditata dal punto di vista della scienza ufficiale, deve essere trascurata."
A Jessup venne fornita una copia dell'edizione Varo, delle 127 stampate, sulla quale appose a sua volta alcune contro-annotazioni. In considerazione dei molteplici problemi sollevati e delle spese sostenute (le annotazioni sono state ristampate nei loro colori originali) furono in molti a sorprendersi che l'argomento fosse stato ritenuto di tale interesse dagli scienziati della Marina.
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1 commenti:

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Si ma sono gli altri che devono metterlo sul proprio blog trammite html

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