ATLANTIDE IL CONTINENTE PERDUTO

A 2500 anni dalla stesura del Timeo e del Crizia di Platone, la ricerca di Atlantide non si è ancora spenta. Atlantide si sarebbe trovata nell'oceano Atlantico centro-settentrionale, al di fuori delle Colonne d'Ercole (quindi tra l'Europa e l'America) e sarebbe stata sommersa da un cataclisma almeno 9000 anni prima di Cristo, forse per la caduta di un asteroide nell'oceano. I miti tradizionali su Atlantide la definiscono una avanzatissima civiltà antidiluviana, la favolosa civiltà delle "Sette isole del Mare di Occidente", retta da una "Schiatta Divina" nella "Età dell'Oro", e sarebbe riferibile ad una colonia extraterrestre, gli antenati dell'odierna umanità, successivamente imbarbaritisi e dispersi da catastrofi naturali a carattere planetario.







Non solo Platone o gli egiziani si riferivano ad Atlantide; gli Aztechi dicevano di provenire da Aztlan, un luogo posto ad oriente, nell'Oceano Atlantico; gli Olmechi parlavano di Atlaintika, i Vichinghi di Atli, i Celti di Avalon (sostituite la v con la t), i Fenici e i Cartaginesi, di Antilla; i Berberi di Atarantes e gli Irlandesi di Atalland. Nel testo epico Bhagavata Purana, in cui si narra della lotta del re Salva contro il dio Krishna. Salva si era procurato un Vimana, grazie all'aiuto di un certo Maya Danava, qualificato come "abitante di un sistema planetario chiamato Talatala".

Nelle leggende del nord Europa vi è un riferimento alle quattro isole a Nord del mondo, da cui provennero i Tùatha Dé Danaan.

Dhyani Ywahoo, una Cherokee della ventisettesima generazione, che condivide la saggezza ancestrale tramandatale dai suoi avi, racconta che, molto tempo addietro, esseri provenienti dalle Pleiadi giunsero nelle cinque isole di Atlantide e vi si insediarono. Nell'ultimo periodo di Atlantide gli abitanti abusarono dei loro poteri e divennero corrotti. A causa di tali cattive azioni l'isola sprofondò e gli antenati dei Cherokee orientarono la prua ad occidente, verso il continente americano. Nella mitologia greca, le Pleiadi erano le sette figlie di Atlante.





Deve essere menzionata, anche se la storia non è verificabile, la "Storia delle Sette Isole del Mar d'Occidente" degli Eleusini Madre, una tradizione esoterica arcaico-erudita, che divide l'esistenza di Atlantide in due blocchi storici principali:

Primo impero di Atlantide, che va dal 92000 a.C. al 19200 a.C. circa. Durante questo periodo, negli anni che vanno dal 19175 a.C. al 18987 a.C. si sarebbe avuta la "Grande Guerra Galattica", conclusasi con la sconfitta dell'Impero Galattico ad opera di altri esseri intelligenti presenti sulla Terra chiamati "Inumani".


Secondo impero di Atlantide, che va dal 18900 a.C. al 9528, che vide il tracollo della civiltà atlantidea.


Esisterebbe un terzo periodo atlantideo, successivo però alla distruzione.



Secondo gli Eleusini, gli antichi progenitori di Atlantide sarebbero provenienti da un pianeta del sistema stellare Tau Ceti, il cui nome è Phikkesh Tau, che intorno al centosedicesimo millennio a.C., avrebbero scoperto il volo spaziale ed iniziato l'esplorazione del Cosmo, ed intorno al 92000 una spedizione di Phikkesh Tau penetra nel sistema solare e ne colonizza alcuni pianeti, tra cui la Terra. Manipolando geneticamente una scimmia e attraverso una fusione del suo DNA con quello extraterrestre, i coloni crearono l'homo sapiens che avrebbe popolato in seguito l'intero pianeta.

Tutte fantasie? Probabile. Ma, a prescindere dai testi esoterici, la possibilità che Atlantide sia veramente esistita è sempre più verosimile e l'umanità dovrebbe riappropriarsi di quella fetta scomparsa e dimenticata del suo passato.









La sfinge marziana
Nel 1975 la sonda Viking aveva inviato sulla Terra delle fotografie straordinarie della superficie di Marte: in alcune di esse era visibile, nella regione Cydonia Maense, una montagna estesa 1.5 Km e alta 400 metri con una spiccata somiglianza ad un volto umano, e vicino ad essa un bastione triangolare chiamato "la fortezza" ed un gruppo di 4 montagne a forma di piramide.





Il 4 luglio 1997 è invece atterrata su Marte la sonda Pathfinder mentre il modulo Orbiter osservava dall'alto la superficie del pianeta. L'Orbiter, sembra, non ha più ritrovato la "Sfinge" bensì solo una "collina" che vi somigliava, ma bisogna tener presente che su Marte vi sono, oggi, immense tempeste di sabbia di dimensioni planetarie che durano parecchi mesi e che possono seppellire e disseppellire la sfinge, e si è taciuto sulla "fortezza" e sulle "piramidi"…

Recenti studi escludono l'illusione ottica e sostengono un'opera intelligente nella costruzione di quella "sfinge" e della "fortezza", chiaramente visibili sul suolo marziano nelle due foto Viking del 1975.

L'Autore non esclude perciò che nei prossimi anni si dovrà riscrivere sotto questa luce la storia degli ultimi milioni di anni...

Anche il ritrovamento di fossili organici all'interno di meteoriti (vedi foto) confermano la teoria dell'origine cosmica della vita, mentre le comete contengono gli stessi elementi H,C,N,O nelle stesse proporzioni degli organismi viventi. Il Sole evapora le comete, i gas sfuggono nello spazio interplanetario e raggiungono la superficie dei pianeti. Il ritrovamento, a partire dal 1864 di varie meteoriti ha infatti fatto scoprire, all'interno di alcune di esse, involucri di carbonio contenenti grani inorganici: si pensa a resti fossili di spore o batteri poiché tali involucri avevano dimensione e spessore simili a pareti cellulari.




Tali involucri avevano una straordinaria somiglianza alla Condrite Carbonacea e al pedomicrobium, un batterio terrestre di forma simile a un lungo fungo, che si "nutre" di composti metallici: i processi principali in esso trasferiscono l'ossigeno da sali si ferro o manganese, di cui é ricca la crosta terrestre, dal "fiore", attraverso lo "stelo", alla "radice" che lo accumula: diversi fiori sono collegati alla stessa radice e si pensa che sia dovuto anche a questo batterio la produzione dell'ossigeno dell'atmosfera, 1 miliardo di anni fa, prima che la fotosintesi prendesse il sopravvento.

Le prove indirette, quindi, abbondano, come mostrato nel corso di questo studio, che inizialmente era molto più limitato, e tali indizi non sono stati affatto ignorabili, anzi considerarli ha significato riimpostare la presente ricerca con orizzonti sempre più larghi e, probabilmente, più verosimili.

Vedi anche le mappe di Piri Reis, dove l'archeologo Dr. Graham Hancock ipotizza l'esistenza di una civiltà antartica prediluviana (notate la similitudine nella radice della parola)...


Nel 1968, infine, sono stati individuati i resti di una parete o di una strada, semisommersa dal fango, situata approssimativamente mezzo miglio al largo di Bimini, in Florida. Si trattava di enormi blocchi di pietra allineati, lunghi centinaia di metri, ad una profondità di circa 40 metri dalla superficie dell'oceano, costruzioni artificiali indicanti la presenza di un antichissimo centro abitato poi sommerso dall'oceano. Un altro indizio dell'esistenza di Atlantide? Probabile…

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